Quando il Phygital è bidirezionale


RTFKT, azienda controllata da Nike, ha da poco annunciato di voler creare una collezione NFT, chiamata CloneX, che consenta ai possessori degli NFT di acquistare fino a due capi fisici per ogni singolo token detenuto. Gli utenti potranno infatti comprare i vestiti all’interno di speciali eventi organizzati sul territorio dall’azienda.
La tecnologia consente poi agli acquirenti di collegare i vestiti fisici alla versione in realtà aumentata dell'indumento, sotto forma di NFT. Questi NFT possono, di conseguenza, essere indossati anche dagli avatar digitali all’interno dell’ecosistema Clone X.
I proprietari dei vestiti possono inoltre sincronizzare il capo fisico con il suo gemello digitale. L'indumento digitale tiene infatti traccia dei movimenti fisici di chi lo indossa nella realtà aumentata. Per farlo, utilizza un sensore NFC posto all’interno del capo fisco che riesce a collegarsi allo smartphone di chi lo indossa.
Ma l’iniziativa non si limita a questo aspetto: è anche possibile anche percorre la strada al contrario. Ciò significa che un cliente può comprare direttamente un capo fisico e riscattare, in un secondo momento, la copia NFT. Questo è possibile grazie a un QR Code posto sull’etichetta del vestito, che consente al proprietario di riscuotere anche la versione NFT.
Siamo di fonte a un vero e proprio esempio di phygital bidirezionale, in cui il mondo del digital e la fisicità si integrano e si completano a vicenda. Poco importa se l’utente proviene dal digitale o sia intercettato sul territorio; l’esperienza offerta da questo brand prevede una continuità inscindibile fra componente fisica e componente digitale.
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