In principio fu Maker DAO…

In principio fu Maker DAO…In principio fu Maker DAO…

Tutto nacque nel 2014, quando per la prima volta fece la propria comparsa una DAO, Maker DAO.

Ma che cos’è una DAO? Si tratta di un'infrastruttura operativa di governance decentralizzata gestita tramite blockchain.

Scopo di Maker DAO era ed è la creazione e l’emissione controllata di una stablecoin algoritmica (il DAI) su rete Ethereum, che rimanga ancorata al valore di un dollaro. La governance viene quindi controllata dai detentori del token Maker e chiunque dichiari di possedere almeno un’unità intera di questo token può partecipare alle votazioni per ogni modifica alla community sia per quanto riguarda la governance sia per la stablecoin DAI.

L’idea di DAO è stata poi ripresa in questi anni da moltissimi enti e associazioni. Creare una DAO significa esercitare il potere esecutivo tramite regole codificate, gli smart contract appunto, senza preoccuparsi dell’identità delle persone che compongono la stessa governance.

Le DAO sono infatti impostate in modo da non richiedere ai partecipanti di "fidarsi" l'uno dell'altro. I membri possono essere perfetti sconosciuti che sottostanno semplicemente alle regole degli smart contract. La ragion d'essere delle DAO è la sfiducia nel controllo umano centralizzato.

La blockchain è utilizzata come una sorta di "libro mastro pubblico" e viene sfruttata la crittografia per assicurare che tutto ciò che vi viene scritto al suo interno sia verificabile, pubblico e non manipolabile a posteriori. In questo caso quindi, la blockchain viene usata per memorizzare informazioni e regole di natura esecutiva e legale relativa a una determinata organizzazione.

Una DAO può quindi essere costituita per varie finalità. Ad esempio, si può raccogliere denaro da destinare in beneficienza o per creare una società in cui tutti i membri che danno del denaro ricevono in cambio delle azioni, o semplicemente si può distribuire una parte della governance di una società  ai detentori o agli utilizzatori di un determinato asset digitale.

Esiste poi un altro aspetto fortemente disruptive nei confronti del tradizionale azionariato moderno: in alcune modelli, infatti, per ogni detentore o utilizzatore di un determinato asset digitale, indipendentemente dalla quantità, viene emesso lo stesso numero di token di governance, in modo tale che ognuno, a prescindere dai volumi che ha generato con varie operazioni o che detiene, conti ugualmente rispetto agli altri soggetti all’interno di una votazione. È il caso dell’emissione del token UNI, ad esempio, dove fu dati un quantitativo fisso di token a tutti gli utilizzatori, all’interno di un determinato range temporale, della piattaforma Uniswap indipendentemente dal volume dello scambiato.

Ma non è tutto oro quel che luccica: contrariamente a quanto si può pensare, spesso capita che di fatto la maggioranza del potere decisionale venga detenuto nelle mani di poche persone, che sono quindi sufficienti per governare una DAO proprio come se si trattasse di una normale società. Anche sulla spinosa questione trusted/trustless, oggi in qualche modo molte DAO si basano sulla fiducia che gli investitori ripongono nella relativa community, nei fondatori del progetto, negli obiettivi e nei termini generali della DAO stessa.

In fondo, alla base, c’è sempre l’essere umano.