Il font come strumento di comunicazione web


La scelta del font non è mai cosa banale. Che si tratti di un sito web, di una app o di un applicativo web, al font spetta una parte importante all’interno della strategia volta a comunicare l’identità aziendale. Non è un caso che molte grosse aziende commissionino la creazione di font originali realizzati su misura, che possano aiutarle a contraddistinguerle e a renderle riconoscibili anche all’interno del web.
Con il passare del tempo i font, e quindi anche i webfont (cioè i font utilizzati all’interno dei digital assets come siti web, app e social media), sono infatti diventati veri e propri elementi tipografici. Per questo i designer di tutto il mondo hanno sempre cercato di creare un connubio con la totalità dell’interfaccia.
Tendenzialmente un buon font è contraddistinto dalla possibilità di essere declinato come spessore dal light all’extrabold, così da dare un peso specifico differente a ogni elemento tipografico all’interno di una determinata schermata. Ma non è questo il solo elemento che rende valido un determinato font: anche l’eleganza tipografica e la possibilità di essere accostato a un altro font ricoprono una certa importanza.
Font adeguati e coordinati graficamente con il contesto in cui sono inseriti rendono infatti un sito o una app più attraenti e di grande impatto visivo, permettendo così di aumentare l’engagement e di fare branding.
Ma, come abbiamo detto, il puro aspetto estetico non è l’unico fattore da considerare quando si sceglie un webfont. Dal momento che si tratta di veri e propri elementi web, anche i webfont devono essere:
- veloci nel caricamento e conformi allo standard WOFF2,
- SEO friendly,
- compatibili con tutti i principali browser,
- in netto contrasto rispetto agli elementi di sfondo,
- ad alta leggibilità e compatibili con lo standard WCAG 2.1, per garantire l’accessibilità web.
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