Addio cookie di terze parti


Google ha nuovamente posticipato al 2024 lo stop all’utilizzo di terze parti e attualmente sembra che la dismissione dovrebbe essere fissata per il terzo trimestre del prossimo anno.
Il 60% degli editori afferma di essere preoccupato per l’abbandono dell’utilizzo dei cookie di terze parti, ma solo il 24% attualmente dispone di una soluzione alternativa per il proprio business che non preveda l’utilizzo di quest’ultimi. Questo è il quadro che emerge da un recente studio di DoubleVerify condotto su oltre 800 professionisti del settore, provenienti da un'ampia varietà di background, inclusi i media buyers. Secondo la ricerca di DoubleVerify, inoltre, il 31% degli inserzionisti oggi afferma che non utilizzare cookie di terze parti può inficiare sulla loro capacità di indirizzare il pubblico in modo efficace e quasi il 50% degli editori ritiene che la maggiore sfida da affrontare, affidandosi interamente a dati di prima parte o contestuali al proprio business, sarà rendere i dati accessibili in ambienti di mercato aperto.
Questa preoccupazione del settore però non frena l’entusiasmo: quasi la metà degli editori nel sondaggio, infatti, ha affermato di prevedere un impatto positivo sulle entrate della propria azienda dopo la l’abbandono dell’utilizzo dei cookie di terze parti.
La ricerca di DoubleVerify arriva pochi giorni dopo che Google ha rilasciato un'analisi dai propri esperimenti di tracciamento post-cookie.
Google continua infatti a sviluppare Privacy Sandbox, una suite di strumenti pensati per tracciare diversi aspetti del comportamento degli utenti in modo conforme alla privacy. Secondo Mountain View, recenti esperimenti hanno reso speranzosi gli inserzionisti preoccupati per l'imminente fine del tracciamento dei cookie e per cosa significherà la fine dei cookie di terze parti per i loro risultati pubblicitari.