La coda lunga è finita: come l’AI sta riscrivendo le regole della SEO


Per anni, la strategia della coda lunga è stata un pilastro della SEO. Puntare su keyword di nicchia, meno competitive ma più specifiche, ha permesso a molti siti di intercettare un traffico qualificato e di posizionarsi con contenuti mirati. Ma oggi questo paradigma sta rapidamente tramontando.
Con l’avvento degli AI agent e dei sistemi di risposta diretta, sempre più ricerche si risolvono senza generare un clic verso i siti web. Gli utenti ottengono risposte immediate direttamente nelle interfacce di chatbot, assistenti vocali o nei risultati zero dei motori di ricerca. La visibilità organica si sta riducendo, mentre le opportunità di intercettare il pubblico attraverso query lunghe e dettagliate si stanno assottigliando.
In questo nuovo scenario, non basta più puntare su keyword di nicchia: serve una strategia che vada oltre l’ottimizzazione delle singole pagine. È necessario costruire una presenza digitale che sia riconoscibile e autorevole in tutto l’ecosistema in cui l’utente si muove, dall’assistente vocale al motore di ricerca, dai marketplace alle piattaforme di intelligenza artificiale.
La SEO non è morta, ma si sta trasformando. Chi continua a inseguire solo la coda lunga rischia di rimanere invisibile in un contesto in cui le interazioni digitali avvengono sempre più spesso all’interno di ambienti chiusi, dove le risposte vengono elaborate direttamente dalle AI senza passare dai siti web.
È il momento di ripensare le strategie di visibilità online, integrando nuovi strumenti e approcci per presidiare l’intero percorso dell’utente.