Il futuro dell’intelligenza artificiale


Se l’intelligenza artificiale è ormai una realtà consolidata, nei prossimi anni gli ambiti di applicazione non potranno che aumentare sempre più. Secondo alcune stime, nel 2020 almeno il 30% delle aziende mondiali utilizzerà programmi di intelligenza artificiale; e, nel 2025, il valore dell’industria legata all’IA raggiungerà i 190 miliardi di dollari, partendo dagli appena 16 miliardi del 2017.
Gli ambiti di ricerca sono molteplici, e le possibili applicazioni pratiche infinite. Ricercatori e informatici lavorano continuamente sull’intelligenza artificiale perché in essa vedono una tecnologia capace di poter cambiare radicalmente il nostro modo di vivere nel giro di pochissimi anni.
Ad esempio le automobili: l’autopilot di Tesla è già realtà, ma ancora in fase embrionale. L’obiettivo delle case automobilistiche è di creare un sistema di guida completamente meccanizzato, che prenda decisioni in base a ciò che succede nell’ambiente circostante. Lo stesso si può dire per il settore editoriale, dato che già adesso esistono dei programmi in grado di scrivere brevi articoli in ambiti specifici (fondamentalmente incontri sportivi e resoconti finanziari). Non passerà troppo tempo prima che anche gli articoli di cronaca verranno firmati da un computer.
Un utilizzo dell’IA su cui si sta puntando molto è quello relativo all’anticrimine. Per prevenire il terrorismo e la criminalità, si sta cercando di creare programmi collegati ai circuiti di telecamere di sicurezza che processino le immagini identificando potenziali pericoli. Come ad esempio un borsone lasciato in un posto affollato, o un individuo armato nei pressi di una scuola.
Altri probabili ambiti di applicazione saranno il settore medico (ad esempio progettando arti robotici in grado di ricevere impulsi dal tessuto muscolare), assicurativo, commerciale (con fattorini-droni che recapiteranno i nostri acquisti direttamente sulla soglia di casa) e così via.
Vedremo in seguito come questi cambiamenti nel nostro vivere quotidiano hanno provocato sia il più speranzoso degli ottimismi che il più nero dei pessimismi.