Gif e Meme sono salvi: ecco tutte le novità dopo l’ok della UE alla riforma sul Copyright

Gif e Meme sono salvi ecco tutte le novità dopo l’ok della UE alla riforma sul CopyrightGif e Meme sono salvi ecco tutte le novità dopo l’ok della UE alla riforma sul Copyright

La direttiva europea approvata il 26 marzo 2019 regolamenta l’utilizzo di contenuti altrui anche online.

"I creativi, inclusi musicisti, attori, giornalisti, sono rafforzati" dalle nuove regole, twitta il Parlamento europeo, mentre "meme, gif, e gli snippet degli articoli sono salvi" e "le piattaforme start up protette".

Deal reached on the #copyrightdirective for the digital single market! Creatives incl. musicians, actors, journalists empowered, #memes #gifs and news article #snippets safe, startup platforms sheltered. More soon.

— JURI Committee Press (@EP_Legal) February 13, 2019

Ecco cosa comporta questa nuova riforma.

I compensi per i giornalisti

Per i giornalisti è prevista parte delle entrate ottenute dagli editori per il loro materiale coperto da copyright.

I filtri

La direttiva europea non impone filtri o algoritmi per individuare il materiale protetto, ma, secondo la deputata del partito dei Pirati Reda, "questo meccanismo incoraggerà i colossi a usare meccanismi automatici per filtrare i contenuti e a cancellare anche materiale legale perché non coperto da diritti d’autore". Le società con meno di 5 milioni di utenti unici al mese e meno di 10 milioni di fatturato l’anno, però, hanno ottenuto l’esenzione di una parte degli obblighi della direttiva.

Cosa cambia

"Il caricamento, la creazione e la condivisione di opere protette a scopo di citazione, critica, revisione, caricatura, parodia", si legge in una nota del Parlamento Europeo, sarà sempre possibile e condivisibili sulle piattaforme online. Il testo prosegue specificando anche che "il caricamento delle opere su enciclopedie online a carattere non commerciale, come Wikipedia, o piattaforme di software 'open source', come GitHub, sarà automaticamente escluso dagli obblighi previsti dalla direttiva riguardo alla remunerazione del copyright".

Adesso la palla passa ai singoli Stati, che dovranno adattare questa normativa europea entro il 2021.