Fashion gaming dalla passerella ai videogiochi

Fashion gaming dalla passerella ai videogiochiFashion gaming dalla passerella ai videogiochi

Già da prima dell’emergenza Covid, il mondo della moda e quello del gaming tendevano ormai a convergere a unirsi per coinvolgere un nuovo pubblico giovane e dinamico. Il fenomeno del fashion gaming sta infatti prendendo sempre più piede. Sperimentato inizialmente nel campo del lusso, coinvolge ora anche brand di fast fashion, come ad esempio Pull&Bear. In occasione dei 30 anni del brand, infatti, l’azienda ha pubblicato sul proprio sito e su Instagram un videogame platform, simile al famoso Zelda, chiamato Pacific Game.

Se da una parte, i brand sono alla ricerca di opportunità per intercettare e coinvolgere i clienti di domani, dall’altra i videogames possono rappresentare un’esperienza digitale diversa per l’utente e un’alternativa agli eventi online, come dirette o campagne di vendita, che spesso risultano essere poco coinvolgenti.

In questo filone si colloca “Rescue Matilda”, nuovo videogioco di Chiara Ferragni in stile Super Mario, in cui la protagonista deve evitare e superare vari ostacoli per mettere in salvo la sua cagnolina Matilda. L’utente può infatti acquistare, mentre gioca, i vestiti indossati dalla protagonista in un determinato livello.

I videogames filler, quei giochi cioè in cui le partite hanno una durata media molto corta, sono infatti perfetti per essere usati come strumento di marketing, sia perché tendenzialmente possono essere ormai fruiti da qualunque tipo di dispositivo anche in mobilità, sia perché, essendo una novità di questi anni, possono stuzzicare parecchio il pubblico di ieri, di oggi e anche quello di domani.