Cookie Paywall: oltre il modello freemium
Il cookie paywall è uno strumento che consente all’utente di accedere ai contenuti esclusivamente dietro compenso economico, di solito riconducibile a un abbonamento, o prestando il consenso ai cookie.
Questa soluzione prevede di fatto l’unione fra il classico paywall e il banner cookie. Ciò significa che l’utente, per leggere una determinata news, è di fatto subordinato a un abbonamento o a cedere i propri dati personali. Non è più possibile, infatti, fruire dei contenuti in maniera completamente anonima, utilizzando una versione ‘freemium’ (che prevede una consultabilità gratuita generalmente limitata).
In queste settimane infatti alcune testate giornalistiche, tra cui i gruppi GEDI e RCS, hanno rivisto le condizioni per accedere ai contenuti dei loro siti: l’utente che arriva ad esempio sul sito di Repubblica si trova adesso di fronte a un banner che lo costringe a scegliere tra l’accettazione dei cookie e la sottoscrizione di un abbonamento.
Per quanto la legittimità in termini dello strumento, il Garante Privacy ha pubblicato un comunicato stampa in cui informa di star analizzando la soluzione cookie paywall.
L’Autorità austriaca e quella francese hanno già affermato che il sistema di cookie paywall è una valida soluzione, a patto che l’abbonamento proposto dal sito abbia un costo moderato, così da non limitare la libertà dell’utente. Non è, però, ad oggi chiaro quali siano i criteri per considerare un costo proposto come moderato.
Al momento, la decisione del Garante italiano riguardo alla conformità con il GDPR e alla legittimità dei cookie paywall rimane indefinita.