Ordinare al ristorante con un’app, il gioco si fa serio
“There’s an app for that”. Per tutto c’è una app. Così recitava uno spot televisivo nel 2009 lanciato dalla Apple.
Anche per ordinare le portate al ristorante, ordinare un pasto e passarlo a ritirare a un orario prefissato o riceverlo direttamente a domicilio. È in questo modo che sbarcano le soluzioni digitali per il settore della ristorazione: le app per ordinare cibo, che fanno evitare code ai clienti, e migliorano e velocizzano il lavoro dei dipendenti. I primi esperimenti sono stati condotti negli Stati Uniti, in Australia e in Inghilterra, ma adesso sono a disposizione, già da diverso tempo, app dedicate alle aziende e ai singoli ristoranti che permettono ai consumatori di effettuare ordini, e alle volte persino di pagare il conto, usufruendo della telefonia mobile di nuova generazione.
A sfruttare la grande opportunità offerta da queste soluzioni web sono già arrivati alcune grandi catene della ristorazione di portata internazionale come, ad esempio, Taco Bell, Domino’s, Subway e, ovviamente, McDonald’s.
Tra i primi a intraprendere il percorso degli ordini tramite app, fu Pizza Hut, il franchising della pizza americana, che realizzò una applicazione dedicata nel 2009. Fu seguito a ruota da Chipotle, catena di mexican grill presente in Usa, Canada e Regno Unito, il cui tentativo iniziale riscontrò così tanto successo da causare l’interruzione del servizio a causa del sovraccarico dei server, sommersi dagli ordini di utenti affamati. Da quasi tre anni, Taco Bell, popolare fast food dedicato alla cucina messicana, è al lavoro sullo sviluppo di una app tutta per sé che, oltre a offrire la possibilità di scegliere dal menu, permetterà di usufruire del servizio di localizzazione Gps del telefono cellulare per definire la distanza dalla location di ritiro delle pietanze, così da calcolare quando iniziare a preparare il piatto.