La digitalizzazione del nostro corpo
Le nostre abitudini sono cambiate repentinamente negli ultimi 5 anni grazie all’introduzione di servizi di streaming e di cloud, di nuove forme d’intrattenimento e della personalizzazione nel mondo dell’advertising.
Le persone non cercano più un semplice prodotto, come avveniva in passato, ma sono interessate a trovare qualcosa su misura per loro e che sia in linea con gli interessi di ciascuno.
Questa nuova tendenza ha quindi permesso alle varie piattaforme di imparare dalle nostre azioni passate e di proporci sempre quello di cui abbiamo bisogno nel momento in cui ne abbiamo effettivo bisogno. È la famosa rivoluzione degli algoritmi, per dirla in breve.
A questo dobbiamo poi aggiungere una progressiva smaterializzazione degli oggetti fisici (pensiamo solo ai libri, ai cd o ai DVD) e uno sviluppo sempre maggiore dei device portatili come gli smartphone e, soprattutto, dei dispositivi wearable.
Tutto questo progresso secondo alcuni avrebbe infatti portato, come conseguenza, a una digitalizzazione del nostro stesso corpo umano, dal momento che è ormai incessantemente connesso e che non smette mai di produrre e trasmettere dati a un determinato server, grazie agli wearable che lavorano anche quando dormiamo. Ciò che si digitalizza non sarebbe quindi il mondo che ci circonda, come spesso ci viene detto, ma la nostra essenza umana.