Chi ha paura dell’Intelligenza Artificiale?
L'IA è molto di più di una semplice nuova tecnologia perché consente di potenziare le attività di analisi e di ricerca per moltissimi business nei più svariati settori di applicazione. Pertanto, l'IA non deve essere vissuta solo come un nemico dell’uomo, pronta a sostituire i lavoratori, ma anche come una valida risorsa per questi ultimi.
L’espressione Intelligenza Artificiale si riferisce a sistemi o macchine che imitano l'intelligenza umana per eseguire attività, migliorandosi continuamente sulla base delle informazioni finora raccolte, proprio come farebbe un normale essere umano durante un percorso di continuo apprendimento.
L'Intelligenza Artificiale (abbreviata in IA o AI nel suo corrispettivo inglese) sta infatti aumentando le performance e la produttività delle aziende attraverso l'automazione dei processi che richiedevano, fino ai ieri, l'intervento umano. Ciò accade perché questa tecnologia può sfruttare i dati a un livello che nessun essere umano potrebbe mai raggiungere, ottenendo notevoli vantaggi economici. Netflix ha ad esempio dichiarato di aver aumentato la propria base clienti del 25% nel 2017, semplicemente utilizzando il machine learning per offrire ai suoi utenti un maggiore livello di personalizzazione dei contenuti.
A tal proposito la ricerca dell'Osservatorio Artificial Intelligence ci fornisce qualche dato in merito alla percezione di questa nuova tecnologia. Lo studio ha infatti mostrato che solo il 5% dei consumatori non ha mai sentito parlare di intelligenza artificiale e che ben l'80% degli intervistati ha un'opinione positiva sull’IA.
Sempre in termini numerici, un altro sondaggio, condotto da Harvard Business Review, attesta che il 44% delle imprese intervistate utilizza l’IA per rilevare e impedire intrusioni e rafforzare quindi la sicurezza informatica, seguite da un 41% che ne sfrutta le capacità per risolvere i problemi tecnologici dei propri utenti.
Lasciando quindi da parte paure e timori, possiamo quindi affermare che l'intelligenza artificiale non è destinata a sostituire l'uomo, dal momento che si pone la finalità di migliorare in modo significativo le abilità e le attività degli esseri umani, anche all’interno del mondo del lavoro.
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