Brand storytelling awards, ecco i migliori storyteller del 2014
Chi è stato il re dello storytelling nel 2014? A selezionarlo ci ha pensato il Brand storytelling forum, un contest organizzato dall’università Iulm, che ha incoronato ‘Nati per proteggere’, di AXA. L’assicurazione è stata infatti in grado di raccontare il proprio brand e il core business aziendale in modo naturale, arrivando direttamente al pubblico.
Durante l’evento, che si è tenuto all’interno dell’Università Iulm, sono stati passati in rassegna quindici casi di storytelling che hanno messo al centro una storia: la storia dei consumatori, quella dell’azienda o dei suoi valori. Ma attenzione, come spiega Andrea Fontana, professore allo Iulm, l’errore da non fare è cedere all’autobiografismo. Sbaglia quella impresa che racconta semplicemente ciò che fa, senza creare coinvolgimento.
E infatti Axa ha trovato la chiave vincente raccontando dei casi concreti di persone che sono state aiutate nel momento del bisogno. La campagna di comunicazione è nata in tv, con i classici spot. Ma si è poi trasferita sul web, attraverso un sito internet in cui chiunque poteva caricare la propria ‘storia di protezione’ e votare la migliore. Al vincitore un premio di 50 mila euro per poter ‘continuare a proteggere’.
Discovery media, la sales unit di Discovery Italia, ha presentato diversi progetti, molti dei quali ruotavano attorno alle figure dei talent (come oggi si chiamano i testimonial) delle due reti di punta: RealTime e DMax. La campagna XPossible XPerience, che aveva lo scopo di raccontare il suv IX35 della Hyundai, vede 4 episodi con 2 protagonisti presi ‘dalla strada’ che devono raggiungere la stessa destinazione da percorsi diversi. “L’auto diventa quasi strumentale al racconto”, spiega Veronica Suzzani, di Discovery Italia. “E’ stata una storia itinerante con un forte engagement con il pubblico che ha potuto votare su un mini-sito la destinazione finale per l’ultima puntata”.
Il caso che ha fatto certamente più ridere è stato la ‘Storia di Leo’. I creativi hanno voluto rinvigorire il brand ‘rievocare un passato buono’, fatto di cose sane e genuine. Per questo il biscottificio è stato raccontato in un video di quattro minuti che ripercorre una ipotetica storia dell’azienda arricchendola di dettagli spiritosi e scene comiche. In questo caso si è evitato di scadere nella biografia sterile, ma si è inventata una storia dove il marchio rappresenta una parte marginale, ma dove ciò che conta sono i valori e le emozioni trasmesse.
A raccontare i rapporti tra italiani e la propria abitazione ci ha pensato Casa.it. Il portale per chi cerca casa ha infatti lanciato un spot “partendo dal concetto che chi cerca casa sta attraversando un momento di cambiamento”, racconta Alfredo Carrabba. “Per questo abbiamo deciso di chiamare il progetto ‘la vita scaglie casa’, proprio per sottolineare il legame che c’è tra abitazione e i punti importanti delle nostre vite”. Lo spot onair è stato affiancato da un mini-sito in cui gli utenti potevano raccontare le proprie esperienza e da 10 video che raccontavano le vite di altrettanti italiani.
Durante l’evento si è arrivati anche ad un caso di metastorytelling o di storytelling che diventa prodotto editoriale. Uncò Mag è infatti un portale web in cui sono contenute le interviste di persone che si sono inventate un lavoro dal nulla. Tre anni per raccontare 550 storie e mettere in contattato le persone. È lo storytelling più classico: “l’eroe deve superare una sfida, la disoccupazione, per arrivare al suo premio, un nuovo appagante lavoro”, spiega Alessio Sartore. “Qui ognuno è stato lo storyteller di sé stesso”.