Blockchain e Agricoltura 4.0
Secondo uno studio condotto dall’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano, la superficie agricola italiana coltivata con strumenti digitali è arrivata all’8% del totale, superando il tetto dei 2 miliardi di fatturato. Quindi si è registrata una crescita del 31% rispetto allo scorso anno.
Nella trasformazione messa in atto dall’Agricoltura 4.0 una delle tecnologie più utilizzate è sicuramente la blockchain. Al momento i maggiori investimenti riguardano l’ambito della tracciabilità alimentare e del controllo qualità dei prodotti. Il 75% delle soluzioni digitali per la tracciabilità alimentare verte infatti su tecnologie innovative, di cui il 17% si basa su blockchain.
Secondo le analisi dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano, nel corso del 2021 i progetti dell’agro-alimentare ad aver utilizzato la blockchain sono stati ben 1242; tuttavia, su 93 casi d’uso mappati, il 61% corrispondevano ad annunci e il 31% a progetti pilota; solo l’8%, invece, erano applicazioni effettivamente operative.
La tecnologia blockchain permette infatti a ciascun player della filiera di registrare le informazioni che riguardano la sua attività pubblicamente e garantendone immutabilità. Un esempio lampante sono sicuramente le etichette smart dotate di QR Code che consentono di identificare e tracciare automaticamente le merci, rilevando ipotetiche alterazioni dei prodotti (legate ad esempio alle temperature di conservazione o alla contaminazione dell’ambiente circostante). Ciò gioca un ruolo essenziale sia nei confronti del consumatore sia per le varie aziende che operano nella supply chain. Non solo la tutela della food safety ne gioverà, ma le aziende potranno anche semplificare le varie procedure di richiamo per determinati lotti ed essere inoltre maggiormente tutelate nei confronti di possibili contraffazioni o appropriazioni indebite di marchi (come quello di alcuni consorzi).
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